Pozzuoli (9 ottobre 2025) –– Una chiesa gremita, una comunità riunita e un tema che ancora brucia: la Terra dei Fuochi. Nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Pozzuoli, si è svolta ieri sera una celebrazione liturgica che è diventata anche un momento di riflessione collettiva e impegno civile. L’iniziativa, promossa da Nuova Dicearchia e dall’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, ha riunito autorità civili, militari e religiose in un incontro dedicato alla memoria di Lia Di Francia e delle vittime flegree del disastro ambientale.
di Nicola De Dominicis
Alla cerimonia, presieduta dai Vescovi Antonio Di Donna e Carlo Villano, insieme a Don Tonino Russo, erano presenti il Prefetto di Napoli Michele di Bari, il Generale Giuseppe Vadalà, commissario per le bonifiche nella Terra dei Fuochi, e numerosi rappresentanti istituzionali dei Comuni limitrofi. L’evento, trasmesso in diretta televisiva e seguito da migliaia di cittadini, ha voluto ribadire un messaggio chiaro: legalità, solidarietà e tutela dell’ambiente sono pilastri di una comunità che non vuole rassegnarsi al degrado.
A colpire, però, è stata l’assenza del sindaco di Pozzuoli, che non ha inviato né un delegato né un messaggio ufficiale. Una mancanza che ha suscitato sconcerto e amarezza tra i presenti, soprattutto per la valenza simbolica dell’iniziativa. Più formale la posizione del procuratore Nicola Gratteri e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che hanno almeno fatto pervenire un saluto istituzionale.
Il successivo dibattito, moderato da Giovanna Di Francia e introdotto da Ciro Di Francia, ha coinvolto cittadini e studenti in un confronto aperto con i relatori. Al centro dell’incontro, la drammatica questione delle discariche di Via Provinciale Pianura, sequestrate nel 2022 dopo che percolato tossico aveva contaminato falde acquifere e terreni agricoli. Il Generale Vadalà ha promesso un monitoraggio costante, ma senza indicare tempi certi per la bonifica. Nel frattempo, si registra un preoccupante aumento di patologie oncologiche, a conferma di una emergenza sanitaria e ambientale che richiede risposte rapide e coordinate.
I relatori hanno chiesto pene più severe per gli ecoreati, fondi adeguati per le bonifiche e investimenti nella prevenzione ambientale, sottolineando anche i ritardi legati al bradisismo che affligge l’area flegrea. L’incontro si è chiuso con un lunghissimo applauso, simbolo di una comunità che chiede con forza di essere ascoltata e accompagnata nel suo percorso di rinascita.
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Last modified: Ottobre 9, 2025

