Scritto da 1:03 pm Pozzuoli, Cultura, Top News

Le Terme di Baia rinascono e rilanciano Bacoli verso Capitale della Cultura 2028

Pozzuoli (mercoledì, 8 ottobre 2025) — Le Terme di Baia, uno dei siti più suggestivi del patrimonio archeologico flegreo, stanno tornando a mostrarsi nella loro bellezza originaria grazie a un nuovo intervento di restauro. L’ultima opera ha riguardato il settore di Venere, dove un ambiente semicircolare, arricchito all’ingresso da due colonne scanalate in marmo rosa, custodisce al suo interno un imponente pavimento in sectilia.

I restauratori del Parco Archeologico dei Campi Flegrei hanno intrapreso un percorso di conservazione preventiva, iniziando dalla rimozione del terreno e della vegetazione che nel tempo avevano ricoperto il piano. Successivamente, è stata garantita la stabilità delle lastre: quelle distaccate sono state riaderite, mentre le semimobili consolidate con tecniche mirate. L’intervento si è concluso con una pulizia meticolosa di ogni lastra, che ha permesso di far riemergere la cromia originale, restituendo vitalità e profondità a un ambiente che, già in antico, era pensato per stupire.

di Nicola De Dominicis

Il valore dell’operazione non risiede soltanto nella dimensione tecnica, ma anche nel messaggio che trasmette: ogni singolo intervento di conservazione è un tassello di un mosaico più ampio, quello della cura del patrimonio culturale come bene comune. Non a caso, il Parco Archeologico ha sottolineato che “un altro piccolo tassello è stato messo”, invitando cittadini e visitatori a condividere questa rinascita.

Anche la politica locale ha voluto rimarcare l’importanza di questi lavori. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha ricordato come questi tesori rappresentino un elemento distintivo per la comunità e ha ribadito la candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura 2028. L’obiettivo non è solo conservare, ma trasformare la bellezza diffusa del territorio in un’occasione di conoscenza, crescita e attrattività.

Guardando a questi interventi, emerge un doppio livello di analisi: da un lato la tutela concreta di un bene fragile, dall’altro la valorizzazione strategica di un intero territorio che punta a riposizionarsi culturalmente. Le Terme di Baia, con la loro monumentalità e con la complessità degli spazi, sono un simbolo di come la storia possa essere non soltanto un ricordo, ma una leva per il futuro.

In questa prospettiva, il lavoro sui pavimenti del settore di Venere non è solo restauro, ma anche riconquista della memoria e rilancio identitario: un invito a riscoprire il passato, a viverlo nel presente e a proiettarlo in nuove forme di narrazione collettiva.

Immagine libera del tempio di Mercuria a Baia di repertorio da Google Immagine Licenze Creative Commons.

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Last modified: Ottobre 8, 2025
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