Pozzuoli (mercoledì, 8 ottobre 2025) — Con un investimento di circa 3 milioni di euro, l’Ospedale Cardarelli si è dotato della prima angiosuite pubblica in Italia dedicata alle emergenze, una tecnologia che segna un punto di svolta per la sanità nazionale. Fino a oggi, un macchinario simile era presente soltanto all’IEO di Milano, ma con funzionalità più limitate e riservato esclusivamente agli interventi programmati. La scelta del Cardarelli, sostenuta da fondi ministeriali per l’innovazione, rappresenta invece una risposta diretta alle esigenze di rapidità e precisione nei casi più complessi.
di Nicola De Dominicis
La nuova sala angiosuite consente di concentrare in un unico ambiente procedure che prima richiedevano il passaggio in più reparti – Sala operatoria, Radiologia e Radiologia Interventistica – riducendo così i tempi di spostamento e aumentando le possibilità di salvare vite nei momenti critici. L’innovazione risiede nell’integrazione tra angiografo e TAC, capace di produrre immagini tridimensionali ad altissimo dettaglio grazie a software di modellazione avanzata. Questo permette al radiologo interventista di intervenire con estrema precisione, riducendo i margini di errore e migliorando i tempi di recupero del paziente.
Non si tratta soltanto di un progresso tecnologico, ma anche di un cambio di paradigma nell’approccio alla cura. La Radiologia Interventistica del Cardarelli, diretta da Raffaella Niola, si distingue già a livello nazionale per la sua organizzazione: è infatti l’unico reparto in Italia a garantire la presenza attiva di medici h24, assicurando interventi rapidi e una significativa riduzione delle degenze. Nel solo 2024, sono state effettuate oltre 11mila procedure, di cui circa 4mila in emergenza, un dato che testimonia l’intensità e l’importanza del lavoro svolto.
L’impatto della nuova tecnologia si estende anche oltre l’emergenza. Le potenzialità dell’angiosuite riguardano, ad esempio, l’oncologia interventistica: la mappa precisa dei vasi danneggiati consente biopsie mirate e trattamenti percutanei altamente efficaci, aprendo la strada a percorsi terapeutici meno invasivi e più rapidi.
Durante la presentazione ufficiale, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha visitato la struttura insieme al direttore generale Antonio d’Amore, sottolineando il valore dell’investimento non solo per Napoli, ma per l’intero Paese. L’Unità Operativa Complessa, con le sue 53 figure professionali e il ruolo di sede formativa riconosciuta dalla Società Europea di Radiologia Cardiovascolare e Interventistica, si conferma un polo di eccellenza a livello nazionale.
In definitiva, l’apertura della prima angiosuite d’emergenza in Italia al Cardarelli non è solo un traguardo sanitario, ma il segnale di una visione più ampia: una sanità che punta all’innovazione per garantire rapidità, precisione e sicurezza nelle cure.
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Last modified: Ottobre 8, 2025

