Pozzuoli (martedì 7 ottobre 2025) — Una brutta vicenda di cronaca che ha scosso la comunità puteolana trova oggi un primo punto fermo: è stato arrestato Vincenzo Leone, 32 anni, ritenuto responsabile della sparatoria avvenuta una settimana fa in via Napoli, zona Matteotti. L’uomo è accusato di duplice tentato omicidio e di porto e detenzione illegale di arma da fuoco, dopo che aveva fatto perdere le sue tracce subito dopo l’aggressione.
di Nicola De Dominicis
Secondo le ricostruzioni, tutto sarebbe nato da un atto di violenza domestica. Leone, infatti, avrebbe aggredito la sua compagna. In quel momento, padre e figlio, Paolo e Raffaele Nasti, sono intervenuti per difendere la donna, tentando di fermare l’uomo e di evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. La risposta è stata brutale: Leone ha estratto un’arma e ha fatto fuoco, colpendo Raffaele alla gamba e Paolo all’addome. Una reazione che poteva trasformarsi in tragedia, ma fortunatamente le condizioni delle due vittime, seppur gravi, sono ora in via di miglioramento.
Determinante per l’arresto è stato il lavoro del Commissariato di Pozzuoli, che ha condotto indagini serrate partendo dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza comunali. Le registrazioni hanno immortalato i momenti cruciali della sparatoria, permettendo di identificare l’aggressore. A confermare ulteriormente l’identità di Leone sono state anche le testimonianze dei presenti, che hanno ricostruito con precisione la dinamica dei fatti.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è arrivata nei giorni scorsi, a conclusione di un’indagine che ha mostrato quanto sia fondamentale l’integrazione tra strumenti tecnologici e contributo umano. Senza telecamere e senza voci dei cittadini, l’autore del gesto avrebbe potuto restare nell’ombra più a lungo.
Il caso solleva inevitabilmente riflessioni più ampie. Da un lato, l’episodio mette in luce ancora una volta il tema delle violenza sulle donne, troppo spesso al centro di cronache drammatiche. Dall’altro, evidenzia il ruolo cruciale della solidarietà civile: l’intervento di Paolo e Raffaele Nasti, pur rischioso, rappresenta un atto di coraggio che ha cercato di interrompere una spirale di violenza.
Oggi Pozzuoli può tirare un sospiro di sollievo per l’arresto dell’aggressore. Ma resta il segno profondo di una vicenda che richiama tutti a riflettere su quanto sia necessario proteggere le vittime di violenza e sostenere chi, come i Nasti, ha avuto la forza di non voltarsi dall’altra parte.
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Last modified: Ottobre 7, 2025

