Pozzuoli (martedì, 21 ottobre 2025) — C’è un sogno che torna a respirare nel golfo di Napoli: riportare in mare “Joyette”, la splendida barca a vela in legno varata nel 1907, simbolo dell’eleganza edoardiana e della grande tradizione nautica. L’idea nasce a Bacoli, nel cuore del Cantiere Navale Postiglione, dove il sapere antico dei maestri d’ascia incontra oggi la precisione della tecnologia digitale. L’obiettivo è ambizioso: far navigare Joyette durante l’America’s Cup del 2027, trasformandola in un raffinato “salotto sul mare” per ospiti e appassionati di vela.
di Nicola De Dominicis
Il Cantiere Postiglione, fondato nel 1889 e oggi esteso su 20mila metri quadrati affacciati sul porto di Baia, rappresenta un’eccellenza del restauro navale mediterraneo. Con aree dedicate a falegnameria, meccanica e verniciatura, il cantiere combina tradizione e innovazione, garantendo lavorazioni che rispettano la materia viva del legno. Non a caso, nel 2014 fu proprio qui che Joyette tornò al suo splendore originario grazie a un restauro filologico oggi considerato un modello internazionale.
La barca, progettata da Charles Ernest Nicholson per i cantieri Camper & Nicholson di Gosport, è un capolavoro di equilibrio e bellezza: 27 metri di lunghezza, 90 tonnellate di dislocamento, fasciame in teak e ordinate in quercia. Oggi un armatore inglese, innamorato del golfo partenopeo e della storia di Joyette, ha deciso di finanziare il nuovo progetto, dando nuova vita a un pezzo di storia della nautica mondiale.
Il restauro, guidato dall’architetto Stefano Faggioni, mira a ricostruire fedelmente l’armo velico e la coperta originaria, utilizzando i piani conservati negli archivi londinesi dei Nicholson. Ogni intervento si muove tra rispetto storico e adattamento ai materiali contemporanei, con l’intento di far percepire a chi salirà a bordo “una barca del 1907 dove nulla è cambiato”.
Accanto al lavoro manuale, la tecnologia entra in gioco grazie alla società flegrea NEO, che realizza una replica digitale in 3D della barca per simulare struttura, impianti e comportamento in mare. È una sinergia rara tra arte artigiana e ingegneria digitale, capace di restituire al mare un simbolo di grazia e memoria.
Così Bacoli si prepara a riscrivere una pagina di bellezza e impresa, ricordando – come dice Carolina Amato, titolare del cantiere – che “le emozioni abitano ancora nel gesto lento con cui una barca di legno scivola in acqua”.
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Last modified: Ottobre 21, 2025

