Pozzuoli (martedì, 21 ottobre 2025) — L’area industriale ex Sofer, oggi di proprietà del Prysmian Group, torna al centro dell’attenzione pubblica dopo la classificazione da parte dell’ARPAC come sito contaminato. I risultati dei campionamenti condotti nei sette piezometri presenti lungo via Fasano hanno infatti rivelato superamenti dei limiti di legge per una lunga serie di sostanze pericolose: metalli pesanti come arsenico, mercurio, piombo, nichel, cadmio, cromo e manganese, oltre a idrocarburi di varia natura.
di Nicola De Dominicis
La scoperta segna un nuovo capitolo nella complessa storia ambientale dell’area, che per decenni ha rappresentato un punto nevralgico dell’industria puteolana. Oggi, l’attenzione si concentra sulla gestione del rischio e sulla necessità di garantire sicurezza e trasparenza nelle operazioni di monitoraggio e bonifica. La Regione Campania ha infatti convocato una conferenza di servizi per il 28 ottobre 2025, alle ore 10:30, con l’obiettivo di discutere gli esiti delle analisi e di stabilire i successivi passaggi tecnici e amministrativi.
Secondo quanto emerso, la Prysmian – proprietaria ma non responsabile diretta della contaminazione – sarà tenuta a proseguire il monitoraggio per un anno, con controlli trimestrali sulle acque sotterranee. Parallelamente, l’azienda dovrà elaborare una Valutazione del rischio sanitario e un piano di protezione dei lavoratori, incentrato sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’eventuale esposizione a sostanze pericolose.
La conferenza, convocata dal dirigente Angelo Ferraro e dal funzionario Lucia Costantino, avrà una funzione cruciale: formalizzare la presa d’atto dei risultati ambientali e valutare se il sito possa essere stralciato dal registro regionale dei siti contaminati o se, al contrario, si renda necessario avviare ulteriori interventi di bonifica.
Il caso dell’ex Sofer evidenzia ancora una volta le fragilità di un territorio segnato da un’eredità industriale pesante, dove la rigenerazione urbana deve necessariamente passare attraverso la messa in sicurezza ambientale. La vicenda sollecita istituzioni e imprese a un approccio integrato: solo unendo responsabilità, competenza tecnica e trasparenza sarà possibile restituire a Pozzuoli un’area libera da rischi e pronta a nuovi usi sostenibili.
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Last modified: Ottobre 21, 2025

