Pozzuoli – Nella notte tra oggi e domani, l’Italia saluterà l’ora legale e tornerà all’ora solare: alle 3 del mattino le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, riportandosi alle 2. Un piccolo gesto, quasi rituale, che ogni anno segna il passaggio all’inverno e porta con sé un’ora in più di sonno ma anche giornate apparentemente più corte, con tramonti anticipati e mattinate più luminose.
di Nicola De Dominicis
L’ora solare resterà in vigore fino all’ultima domenica di marzo 2026, quando torneremo a spostare le lancette in avanti per riabbracciare la luce prolungata dell’ora legale. Si tratta di una consuetudine che coinvolge tutti i Paesi dell’Unione Europea, con l’entrata in vigore fissata alle 1:00 UTC, cioè le 3:00 italiane. Oggi solo gli orologi analogici richiedono un intervento manuale, mentre i dispositivi digitali si aggiornano automaticamente, segnando la fluidità del tempo moderno tra tradizione e tecnologia.
Ma se questo cambiamento appare ormai un’abitudine, non manca il dibattito sulla sua reale utilità. L’alternanza tra ora solare e legale, introdotta in Italia nel 1966, è stata storicamente giustificata da motivi energetici: nel solo 2025, secondo i dati di Terna, l’ora legale avrebbe permesso un risparmio di circa 100 milioni di euro e 330 milioni di kWh di energia, equivalenti al fabbisogno annuo di oltre 125.000 famiglie. Un beneficio non solo economico ma anche ambientale, con 160 mila tonnellate di CO₂ in meno immesse in atmosfera.
Eppure, la discussione resta aperta. Negli ultimi anni numerosi studi hanno segnalato effetti negativi sulla salute e sul ritmo del sonno, spingendo diversi Paesi a rinunciare del tutto al cambio d’orario: oggi solo il 40% degli Stati nel mondo mantiene questo sistema. Anche nell’Unione Europea il tema divide: il Parlamento europeo nel 2019 aveva approvato l’idea di abolire il doppio orario, ma la pandemia ha congelato l’attuazione. Di recente, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha rilanciato l’appello a uniformare l’orario per tutto l’anno, riaccendendo il dibattito su una questione che tocca non solo il nostro modo di vivere la luce, ma il nostro stesso rapporto con il tempo.
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Last modified: Ottobre 25, 2025

