Scritto da 1:30 pm Pozzuoli, Cronaca, Top News

Gli studenti del “Pitagora” trasformano la protesta in crescita: tre giorni di autogestione per la pace

Pozzuoli — Tre giorni di autogestione e partecipazione consapevole hanno trasformato l’Istituto Statale “Pitagora” di Pozzuoli in un laboratorio di idee, confronto e creatività. L’iniziativa, nata in risposta all’ondata di proteste studentesche diffuse in tutta Italia, ha scelto una via alternativa: convertire la protesta in un’esperienza costruttiva, capace di unire riflessione politica, impegno civile e cura degli spazi scolastici.

di Nicola De Dominicis

Invece di occupare la scuola, gli studenti hanno optato per un’azione simbolica e concreta allo stesso tempo. Per tre giorni, aule e cortili del “Pitagora” si sono riempiti di dibattiti, laboratori e incontri dedicati alla questione palestinese, ma anche a temi di più ampio respiro come la pace, la solidarietà e la partecipazione attiva. Il conflitto in Medio Oriente è stato il punto di partenza per una riflessione più ampia sul ruolo dei giovani nella società contemporanea e sulla responsabilità di “risvegliare le coscienze” attraverso il dialogo.

Parallelamente, molti studenti hanno deciso di rigenerare gli spazi della scuola, ritinteggiando le aule, curando i giardini e abbellendo i muri con nuovi colori. Le attività sono state rese possibili grazie a collette spontanee e al supporto dei docenti, in un clima di collaborazione che ha reso la scuola un luogo di crescita comune. Momento simbolico dell’autogestione è stata la piantumazione di un ulivo nel cortile, alla presenza del dirigente scolastico Antonio Vitagliano e di tutta la comunità educativa: un gesto carico di significato, simbolo di pace e speranza.

Gli studenti del “Pitagora” hanno voluto così ribaltare la narrazione che spesso accompagna le occupazioni scolastiche, mostrando come la protesta possa trasformarsi in proposta, e come la partecipazione possa diventare occasione di formazione civica. I laboratori nati in quei giorni — tra cui educazione sessuo-affettiva, arte, giardinaggio e lingua inglese — hanno offerto un apprendimento più libero e creativo, in cui la scuola è tornata a essere uno spazio di pensiero e non solo di nozioni.

Il messaggio finale degli studenti è chiaro: il cambiamento parte dal basso, da una comunità che sceglie di essere protagonista e di costruire insieme un futuro più consapevole, solidale e aperto al dialogo.

Immagine libera di repertorio da Google Immagine Licenze Creative Commons.

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Last modified: Ottobre 24, 2025
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