Turnberry (domenica, 27 luglio 2025) – Un accordo storico siglato ieri in Scozia, denominato Patto di Turnberry, segna una svolta nei rapporti commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti. A firmarlo, direttamente, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente americano Donald Trump.
Al centro dell’intesa, una tariffa doganale uniforme del 15% sulla maggior parte dei prodotti, una soglia più alta rispetto al precedente accordo UK-USA (10%), ma ritenuta “equilibrata” per scongiurare una guerra commerciale aperta. Il 15% rappresenta una nuova soglia internazionale di riferimento, già condivisa dal Giappone, utile a contenere l’instabilità tariffaria globale. <div style=”text-align: center; font-weight:
di Nicola De Dominicis
Acciaio e alluminio restano invece soggetti a dazi al 50%, con l’UE che punta ad avviare un tavolo per introdurre un sistema di quote. Sotto osservazione anche farmaci, microprocessori ed elettronica, che potrebbero essere esclusi in futuro per promuovere la produzione americana.
In compenso, saranno esentati totalmente da dazi prodotti strategici: aerei e componentistica (Airbus e Boeing), farmaci generici, prodotti chimici selezionati, macchinari per semiconduttori, risorse naturali e agricole di alto valore, come olio extravergine d’oliva e prodotti lattiero-caseari. Possibili agevolazioni anche per i superalcolici, mentre il vino europeo resterà tassato, salvo future esenzioni.
L’accordo prevede inoltre un pacchetto energetico ed economico imponente:
– L’UE acquisterà 750 miliardi di dollari di energia statunitense, soprattutto gas naturale liquefatto, riducendo la dipendenza dal gas russo.
– Previsti 600 miliardi di dollari di investimenti europei negli USA e un aumento degli acquisti di armamenti americani, in linea con l’obiettivo NATO di portare la spesa militare al 5% del PIL.
Nonostante il clima positivo tra le istituzioni europee, emergono criticità per l’industria del continente. Secondo il think tank Bruegel, i paesi più vulnerabili sono Italia, Irlanda, Germania e Francia, con l’Italia particolarmente esposta per via dei settori auto, moda e farmaceutica.
La premier Giorgia Meloni ha definito l’intesa “positiva” per aver evitato l’escalation commerciale, ma ha ammonito sulla necessità di chiarire i dettagli ancora in sospeso. Nelle prossime settimane, proseguiranno i negoziati tecnici tra gli sherpa europei e americani per definire i capitoli più sensibili dell’accordo.
Last modified: Luglio 28, 2025

