Pozzuoli (martedì, 7 ottobre 2025) — Un episodio di violenza stradale ha sconvolto la Tangenziale di Napoli nei giorni scorsi, riportando al centro dell’attenzione il tema della gestione della rabbia al volante. Protagonista della vicenda un 34enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine, denunciato dalla Polizia di Stato per lesioni personali. L’uomo avrebbe aggredito un automobilista della provincia di Potenza che, insieme alla propria famiglia, stava accompagnando la figlia all’università di Monte Sant’Angelo.
di Nicola De Dominicis
L’episodio è nato da una discussione per motivi di viabilità: l’intenso traffico aveva costretto il conducente lucano a rallentare in prossimità di uno svincolo, segnalando con un colpo di clacson una manovra pericolosa compiuta da un altro veicolo che si era inserito bruscamente nella sua corsia. Una situazione comune a molti automobilisti, ma che in questo caso si è trasformata in un’aggressione vera e propria.
Il 34enne, alla guida dell’altra auto, nonostante il flusso veicolare avesse ripreso a scorrere, è sceso dal mezzo e, raggiunto l’altro conducente, ha aperto la portiera e lo ha colpito più volte al volto, fino a scaraventarlo sull’asfalto. Un atto di estrema gravità, compiuto davanti alla famiglia della vittima, che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi. Dopo l’aggressione, l’uomo si è allontanato velocemente, ma non aveva fatto i conti con la prontezza della figlia dell’automobilista, che è riuscita a fotografare la targa del veicolo.
Grazie a quell’immagine e agli accertamenti immediati condotti dagli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Fuorigrotta, l’identità dell’aggressore è stata rapidamente ricostruita. Le forze dell’ordine hanno così potuto denunciare l’uomo, già con precedenti di polizia, restituendo un minimo di giustizia alla vittima e alla sua famiglia.
Il fatto, pur circoscritto, rappresenta un esempio emblematico di come la tensione e lo stress della circolazione urbana possano degenerare in comportamenti violenti e ingiustificabili. Al di là delle responsabilità penali, episodi simili sollevano riflessioni più ampie: quanto la mancanza di autocontrollo e la percezione dell’automobile come “territorio personale” contribuiscano a trasformare le strade in teatri di conflitto. In questo caso, la prontezza d’animo e la collaborazione tra cittadini e polizia hanno permesso di assicurare alla giustizia il responsabile, ma resta aperta la questione più ampia del rispetto reciproco alla guida, condizione indispensabile per garantire sicurezza e convivenza civile.
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Last modified: Ottobre 7, 2025

