Napoli (lunedì, 13 ottobre 2025) — I reati di violenza di genere non conoscono tregua e, se da un lato le forze dell’ordine intensificano il controllo, dall’altro i numeri raccontano una piaga sociale in crescita. A Napoli e provincia, dal 1° gennaio a oggi, i carabinieri del comando provinciale hanno arrestato 855 persone (di cui 70 in differita) e denunciato 3.677 individui. In totale, 4.532 episodi di violenza tra denunce e arresti: una media che sfiora sedici casi al giorno. Dati che restituiscono un quadro tanto esteso quanto inquietante e che impongono una riflessione profonda sulla prevenzione, la cultura del rispetto e la protezione delle vittime. <div align=”center”>**di Nicola De Dominicis**</div>
Tra gli episodi più recenti, due hanno scosso la provincia: Pozzuoli e Qualiano. Due contesti diversi, accomunati dalla stessa violenza domestica. A Pozzuoli, in particolare, la scena si è consumata in via Roma, dove una donna è stata aggredita a calci e pugni dal marito. Alcuni passanti hanno lanciato l’allarme e tre giovani sono intervenuti per aiutarla, trattenendo l’uomo fino all’arrivo dei carabinieri. L’aggressore, un 50enne incensurato, non si è calmato neanche di fronte alle divise. La vittima, una 47enne, ha riportato lesioni dopo essere stata sbattuta contro un’auto in sosta.
Il caso assume un peso ancora maggiore alla luce di un precedente: la stessa coppia era già nota alle autorità per un episodio del 15 agosto, quando l’uomo aveva colpito la moglie fratturandole il setto nasale. In quell’occasione fu attivato il codice rosso, ma la denuncia non fu mai presentata. Una dinamica purtroppo frequente, che evidenzia quanto paura, dipendenza economica o emotiva continuino a impedire alle donne di chiedere aiuto.
Le statistiche e le storie individuali convergono in un’unica verità: la violenza di genere non è emergenza, ma sistema, un insieme di comportamenti e silenzi che si ripetono. Le forze dell’ordine restano in prima linea, ma serve una rete di sostegno stabile fatta di educazione, servizi sociali e cultura condivisa. Solo così, la cronaca potrà smettere di raccontare l’ennesimo caso di una tragedia già annunciata.
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Last modified: Ottobre 13, 2025

